Bert Van Pelt è un fotografo belga che attraverso le sue fotografie ci porta a scoprire il suo universo maschile. Una serie di immagini che traggono giovani uomini nudi, mostrando la sensualità dei loro corpi, ma sopratutto l’identità personale di ognuno di loro.
Per Bert Van Pelt la nudità è il mezzo d’eccellenza per l’espressione personale. Quando si trova un uomo davanti pronto a fotografarlo, riesce a capirne la sua fragilità, le sue paure ma anche le sue sicurezze, questo è quello che Bert Van Pelt vuole trasmettere a chi osserva i suoi lavori. Non solo un corpo perfetto, ma anche un’anima che fuoriesce attraverso le pose naturali che il modello assume. I Lavori di Bert Van Pelt sono suddivisi attraverso delle sezioni come ad esempio Plastically Correct, Essence, Male Universe. Quest’ultimo raggruppa una serie di scatti che concettualmente rappresentano le diversità dell’uomo, diversità di etnie e di fisicità. Si focalizza in piccole parti del corpo come i capezzoli, i peli o le texture naturali della pelle. Uomini differenti ma legati da una sola cosa, la più importante essere uomini ma sopratutto umani.
Come nasce la tua passione per la fotografia ?
Quando avevo 10 anni, i miei genitori mi hanno regalato una fotocamera “Instamatic”. I viaggi e le riunioni di famiglia sono stati i miei primi argomenti fotografici. Ho avuto un grande piacere nel fare piccoli reportage fotografici e mostrare le diapositive durante le nostre serate di proiezione. Ho seguito due corsi di fotografia; il primo è stato all’Académie des Beaux-Arts di Mol, e il secondo all’Accademia di Liegi. La mia motivazione era imparare a sviluppare un tema, comprendere meglio l’approccio artistico e discutere con altri studenti.
Perché la scelta di ritrarre degli uomini nudi?
Sono un grande fan del fotografo americano Robert Mapplethorpe. Le sue fotografie di nudi maschili mi commuovono più profondamente di altre foto del genere. Ha dato un’immagine radicalmente nuova della nudità maschile. Al di là del contenuto, le sue foto emanano molte emozioni e sono molto estetiche. Dopo aver osservato il suo lavoro, ho decisamente scelto di dedicarmi alla fotografia di nudo. Ho iniziato a fotografare nudo maschile e femminile per i miei primi progetti all’Accademia. Ma, nel tempo, ho dovuto ammettere che la scelta di mostrare le donne è stata guidata dalla mia testa piuttosto che dal mio cuore.
Come persona gay, ho più affinità con il corpo maschile. Per progredire nel mio lavoro, avevo bisogno di ammirare questi corpi, di assumere la loro bellezza. È così che il nudo maschile è diventato il risultato ovvio.
Nella serie fotografica “Shapes” e “Plastically Correct” utilizzi delle figure geometriche di plastica, perché la scelta di questo materiale?
L’uso della plastica ci mostra che, in nome di principi politicamente corretti, la nudità è molto spesso rifiutata o censurata. L’ironia nell’usare la plastica sta nella sua trasparenza. Anche se dovrebbe nascondere corpi e sessi nudi, la plastica qui funziona come una rivelazione. I suoi riflessi luminosi e intensi nascondono quanto catturano lo sguardo. Gli elementi aggiunti come la plastica non sono scelti solo per esprimere un’idea, ma anche per rendere la foto estetica. L’estetica è parte integrante del mio lavoro. Mi piace creare geometrie nelle mie foto. Le pose dei corpi sono in perfetta armonia con la geometria delle forme.
L’equilibrio e l’armonia giocano un ruolo importante nell’estetica del mio lavoro.
Una delle tue raccolte fotografiche che mi ha colpito maggiormente è “Male Universe”, dove delle piccole parti della pelle del corpo sono raffigurati come pianeti dell’universo. Un universo tutto maschile, cosa provi quando vai a visitarlo? Quando e come ti sei sentito vicino a questo mondo ?
Sono uscito quando avevo 37 anni. Da un universo etero sono passato a un universo gay.Ricordo molto bene quel periodo, che fu molto sconvolgente, ma anche pieno di speranza e di felicità. Sono stato fortunato ad aver trovato amici gay. «Male Universe» rappresenta questo periodo in cui ho esplorato la comunità gay. Amo questa serie per il suo lato astratto e contemporaneo.
In alcune tue opere troviamo delle citazioni alla scultura greca, che rapporto hai con essa? Com’è nata la selezione di uomini da fotografare per questo progetto?
Nella serie “Confusion” ho creato una simbiosi tra il marmo e il corpo in carne. Ho scattato fotografie di sculture classiche in diversi musei europei. Fotografare sculture mi dava la strana impressione di trovarmi di fronte a corpi reali. Fotografare corpi umani a volte mi dà l’impressione di fare sculture. Non ho fatto una selezione di uomini per questo progetto. Il risultato dipende piuttosto da una luce adeguata, dalle pose e dall’inquadratura.
Cosa deve avere un uomo per far si che venga fotografato da te ?
Soprattutto amo mettere la fragilità nelle mie foto. Cerco giovani uomini che rilasciano queste emozioni con tutto il loro corpo. Ricevo regolarmente richieste da follower che vorrebbero posare per me. A loro piace il mio universo e vogliono farne parte. Il fatto che si sentano vicini al mio lavoro è il principale criterio di selezione.
E’ importante per te creare una situazione amichevole e intima prima di scattare?
Prepariamo sempre gli scatti in anticipo discutendo, e il giorno dello shoot ci prendiamo del tempo per conoscerci. Per me è importante che gli scatti avvengano in un’atmosfera di fiducia. Sto solo parlando apertamente di ciò che mi aspetto come fotografo e di ciò che il modello vuole dare.Gli ricordo che è naturale sentirsi eccitati davanti alla macchina fotografica, e avere un’erezione non è un problema.
Perché la scelta di fotografare solo uomini dal corpo perfetto, e non di catturare anche altri aspetti della fisicità?
L’obiettivo di realizzare foto estetiche mi porta a lavorare con ragazzi giovani, non necessariamente con corpi perfetti o quello che la nostra società considera il corpo perfetto.
Penso che tutti i giovani abbiano quella bellezza della giovinezza. Quando hai 50 anni come me, hai ammirazione per quei giovani corpi, anche con le loro “imperfezioni”.
In realtà sto lavorando a un progetto di video-foto e non lavoro solo con i giovani, tutti possono partecipare. Chiedo ai follower di tutto il mondo di realizzare un piccolo video intimo di se stessi. Non intervengo in quel momento. Catturo le immagini nel video e faccio la post produzione. Il risultato è più crudo e più autentico del mio solito lavoro. È il modo in cui ho scoperto di continuare la mia fotografia ai tempi del Covid.
Come riesci a mantenere la concentrazione davanti a un bel ragazzo nudo davanti a te ?
Devo mantenere la concentrazione per fare un buon lavoro. Sarebbe una bugia se dicessi che un corpo maschile nudo non mi eccita. Quando raggiungo il mio partner dopo le riprese, facciamo le nostre cose. Arriviamo a dargli un posto naturale nella nostra relazione. I modelli a volte giocano un ruolo nella nostra fantasia sessuale.
Hai una parte del corpo preferita da fotografare? Se si quale?
Vorrei fotografare più spesso le erezioni. Il confine tra arte e porno qui non è facile da vedere. Ma penso davvero che le erezioni siano belle, simboleggiano anche la speranza e l’energia essenziale della vita.
Quando secondo te una persona è davvero libera?
Penso che una persona sia libera quando può essere se stessa, si sente sicura ed è rispettata dagli altri.
Tu ti senti libero nella vita e sessualmente?
In Belgio, la comunità LGBT è protetta dalla legge. Ma la realtà è che non sono sempre accettati dalla società e la violenza continua ad esistere. Con il mio compagno siamo molto attenti negli spazi pubblici e sul piano di lavoro. Mi sento libero nel bozzolo di persone di cui mi fido. Mi sento libero nella sessualità, sono molto aperto sull’argomento e non ho tabù. Sentirmi sessualmente libero non significa per me che desidero fare sesso con altri oltre al mio compagno di vita.
Cosa provi nel vedere le tue fotografie esposte durante le mostre?
Quando vedo il mio lavoro sui muri, provo soddisfazione. È la fase finale di un processo. Amo incontrare il mio pubblico e avere scambi con loro. La maggior parte delle persone è molto entusiasta del mio lavoro. Mi dà molta energia positiva.
Cosa ci dici del tuo nuovo libro New Men?
Attraverso la mia serie ho esplorato temi come l’identità e la sua accettazione. Questo è il senso del mio libro “New Men”. Le mie fotografie raccontano una storia a cui ogni persona può relazionarsi, affrontando le barriere che ci imponiamo, tentando di liberarci da questi vincoli e finalmente riemergere da essi. “New Men” presenta questo processo evolutivo, questa libertà che si acquisisce gradualmente assumendosi completamente.Ho auto pubblicato il mio primo libro “Confusion” nel 2016. Il mio secondo libro fotografico “New Men” è curato da “Editions du Caïd“, specializzata in libri di artisti fotografici. Il libro (formato 23 x 31 cm – 112 pagine in quadricromia – tiratura limitata di 500 copie) è in vendita sul mio sito a 39 € + spese di spedizione.